IWD2024: Celebrando l’Inclusività. Donne Architette che Hanno Segnato la Storia
Il tema dell’International Women’s Day 2024 è “Ispirare l’inclusione”, per questo noi di Anice abbiamo deciso onorare le donne di tutto il mondo rovesciando temporaneamente la A di “Architettura” che compone il logotipo del nostro brand. Solo per oggi, infatti la parola Architettura inizierà con il simbolo del quantificatore universale “∀”. Questo simbolo indica la grandezza o l’estensione di una affermazione ed è universale perché l’estensione indicata è sempre totale: non per nulla, infatti, esso ha lettura “per ogni”. Questo simbolo fortemente inclusivo per natura diventa oggi il nostro Ambassador, perché #Inspireinclusion significa agire collettivamente per immaginare e creare un mondo libero da pregiudizi, stereotipi e discriminazioni. Un mondo diverso, equo e inclusivo. Quindi oggi vogliamo anche riconoscere e celebrare il contributo delle donne in ogni campo, specialmente in quelli tradizionalmente dominati dagli uomini, come l’architettura. Quest’anno, poniamo l’accento su alcune figure femminili straordinarie nel mondo dell’architettura che non solo hanno rotto il soffitto di vetro, ma hanno anche promosso l’inclusività attraverso il loro lavoro e la loro visione.
Zaha Hadid: Una Visionaria Senza Confini
Zaha Hadid, conosciuta come la “Regina delle Curve”, è stata la prima donna a ricevere il prestigioso Premio Pritzker nel 2004. Le sue opere sono caratterizzate da forme fluide che sfidano i confini tradizionali dello spazio e della struttura. Hadid ha lasciato un segno indelebile nel campo con progetti iconici come il MAXXI a Roma e il Centro Acquatico di Londra per le Olimpiadi del 2012. La sua visione unica ha aperto la strada a nuove possibilità nell’architettura, dimostrando che la diversità di pensiero porta a innovazioni rivoluzionarie.
Jeanne Gang: Promotrice dell’Inclusività Sociale
Jeanne Gang, fondatrice dello studio di architettura Studio Gang, è rinomata per il suo approccio innovativo all’architettura che integra design responsabile e pratiche sostenibili. Il suo lavoro è fortemente incentrato sull’inclusività sociale, come dimostra il progetto Aqua Tower a Chicago, che non solo è un capolavoro estetico ma promuove anche una forte senso di comunità tra i suoi residenti. Gang crede fermamente nell’importanza di creare spazi che riflettano e rispettino la diversità delle persone che li abitano.
Maya Lin: Un Ponte tra Arte e Architettura
Maya Lin è salita alla ribalta internazionale all’età di 21 anni quando il suo design è stato scelto per il Vietnam Veterans Memorial a Washington, D.C. Lin combina arte e architettura per creare spazi che comunicano storie potenti, spingendo gli osservatori a riflettere sul significato più profondo del suo lavoro. Il suo approccio unico all’architettura come mezzo per esplorare la relazione tra ambiente e storia umana sottolinea l’importanza dell’inclusività nella rappresentazione delle diverse esperienze e memorie collettive.
Kazuyo Sejima: Minimalismo con un Tocco Umano
Kazuyo Sejima, insieme al partner Ryue Nishizawa, guida il rinomato studio SANAA, vincitore del Premio Pritzker nel 2010. Sejima è celebre per il suo stile minimalista che non compromette l’umanità e l’accessibilità. Attraverso progetti come il Rolex Learning Center in Svizzera, Sejima dimostra che gli spazi possono essere sia esteticamente puliti sia profondamente inclusivi, promuovendo l’interazione e l’apprendimento comunitario.
Gae Aulenti: Una Sfida alle Convenzioni
Gae Aulenti, una delle poche donne architette riconosciute a livello internazionale nel XX secolo, ha sfidato le convenzioni di genere nel suo campo, portando una prospettiva unica e inclusiva al mondo dell’architettura e del design. La sua opera, che spazia dalla ristrutturazione del Musée d’Orsay a Parigi alla progettazione di spazi pubblici e mobili, dimostra un approccio olistico che integra il contesto storico con l’innovazione contemporanea.
È importante ricordare che Aulenti ha lottato contro gli stereotipi di genere, affermando la propria visione in un’epoca in cui le donne erano notevolmente sottorappresentate nel suo campo. Attraverso il suo lavoro e la sua determinazione, Gae Aulenti ha aperto la strada a future generazioni di donne architette, promuovendo l’inclusività e la diversità nella professione architettonica. La sua eredità continua ad ispirare dialoghi sull’equità di genere nell’architettura, enfatizzando l’importanza della diversità di prospettive nel creare spazi che rispondano veramente alle esigenze di tutti gli utenti.
Queste architette, con le loro visioni uniche e rivoluzionarie, non solo hanno lasciato un’impronta indelebile nel campo dell’architettura ma hanno anche agito come catalizzatori per il cambiamento, spingendo verso una maggiore inclusività e rappresentazione. Celebrando il loro lavoro, ricordiamo l’importanza di valorizzare e promuovere la diversità in tutte le sue forme, non solo nell’architettura ma in ogni aspetto della società. L’International Women’s Day ci offre un momento per riflettere su quanto sia essenziale continuare a lavorare per un mondo in cui ogni voce possa essere ascoltata e dove ogni sogno ha lo spazio per essere realizzato.